HILL
Martin Hill classe 1958 artista inglese interessato alla metafisica, che riconduce l’immagine vista nella natura a immagine rappresentata in un ordine di volumi sistemati in una scatola spazio tempo. L’artista agisce per mezzo di triangoli e sfere in un lessico di moti spaziali che esemplificano moti celesti. Il programma geometrico di Hill raggiunge il suo apice nella resa retinica virtuale del movimento (Gestalt). Egli dipinge lo spazio geometrico, secondo l'àpeiron di Anassimandro, con sfere, cubi e triangoli, come contenitore metafisico che contempla all'interno un universo pitagorico e zoroastriano. Il tempo è immagine mobile dell’eternità il cui corpo è la sfera e il suo moto l’intelligenza umana.
MOSTRE PERSONALI
2023
Personale / Galleria Roversi - Forte dei Marmi, Italia
2021
Personale / Hales Gallery - Londra, Gran Bretagna
2019
Personale / Crypt Gallery - Londra, Gran Bretagna
2019
Personale / Gallerie Bleu - Tolone, Francia
2019
Personale / Galleria Maroschi - Ancona, Italia
segue…^^
MOSTRE COLLETTIVE
2023
Martin Hill / Calling Gallery - Londra, Gran Bretagna
2022
Martin Hill / Gathering - Londra, Gran Bretagna
2022
Martin Hill / Arte Fair 2022 - Singapore, Malaysia
2020
Martin Hill / Arte Fair 2020 - San Paolo, Brasile
2019
Martin Hill / Art Fair 2019 - Miami, USA
segue…^^
Risale al 1857 il gioco matematico di Sir William Rowan Hamilton che applica un calcolo al tracciato di percorsi sulle superfici dei cinque solidi platonici. Uno dei giochi si svolge sul dodecaedro e propone un giro del mondo cominciando da uno dei vertici del solido. È questo, il concetto base della geometria immaginaria. Nelle opere di Hill l’intero spazio si ripartisce in coefficienti di una superficie sferica futurista e il colore neutro dei grigi si posa come ente matematico a effetto infinito. La geometria, quindi come lingua, che ordina l’iconografia metafisica nel quadro e cade su un asse invisibile con una gravitas superiore. Lo spazio si definisce come attuale, reale, concreto. La fluidità topologica dei moti finge un moto perpetuo degli oggetti armonici che è solo apparente sulla retina. Il risultato è il falso movimento come “prodotto della mente o metafisico ”
Catalogo Berger I Galleria Roversi Forte dei Marmi