Vincenzo Bartoli classe 1968. Artista poliedrico, dopo un primo esordio nella pittura figurativa onirica surrealista e successiva quella metafisica, scopre quasi casualmente la vera vocazione per l’arte astratta e le sue potenzialità espressive. Sviluppa la propria ricerca pittorica in direzione di una poetica espressionista attraverso un disegno primitivo e una fantasia di colori luminosi di rossi, di grigi, di bianchi, organizzate in un movimento vorticoso e dinamico nelle forme espresse, che per l’artista rappresentano una personale visione della condizione dell’essere in senso concettuale, che non è la semplice narrazione delle forme fine a se stesse, ma di rappresentare anche quella componente presente in ognuno di noi fatta di angosce, di paure e sofferenze, che come delle forze invisibili si insinuano in noi e comprimono il nostro libero arbitrio, la nostra stessa esistenza. Ne nascono così turbinosi universi astratti, caratterizzati da superfici palpitanti e una gestualità impetuosa e suggestiva, nella perfetta fusione tra simbolismo, concettualismo ed estetica, in grado di svilupparsi in diversi piani interpretativi che si articolano verso l’Altrove, elargendo infinite tracce del possibile. Le opere evidenziano come l’incurvarsi dello spazio e del tempo possa generare il motivo della forza che distorce e dilata la forma oggettuale verso una linea di orizzonte degli eventi oltre il quale un’energia si manifesta. L’oggettualità è ormai semplificata a pure e semplici linee geometriche che impeccabilmente si dispongono nello spazio pittorico come fossero veri elementi esistenziali, perché a mostrarsi non sarà la mera presenza di qualcosa, ma la sua intima essenza in una fase di trasfigurazione semantica, lì dove il senso di sempre, si ritrae, lasciando emergere così, l’arcano volto della sofferenza esistenziale. Il suo stile si addentella alla figurazione concettuale richiamandosi alle idee filosofiche di Eraclito e soprattutto alla letteratura esistenziale di Nietzsche e Sartre. Avremo così opere dove le forme sono espresse in un’atmosfera di inquietanti vibrazioni, mentre si contorce, si avvita, si compenetra, in un movimento vorticoso intenso e continuo, intenta a lottare alla pressione enigmatica di queste forze invisibili. La forma cerca di reagire, di difendersi, di resistere a queste forze invisibili e grida…. grida alla deformazione esistenziale.

MOSTRE

MOSTRE PERSONALI

2023
Personale / Galleria Roversi - Forte dei Marmi, Italia

2022
Personale / Palazzo Nitto - Messina, Italia

2021
Personale / DWY Gallery - New York, Stati Uniti

2019
Personale / Palazzo Velli Expo - Roma, Italia

2019
Personale / Blomme Gallery - Stoccolma, Svezia

segue ... ^^.

MOSTRE COLLETTIVE

2022
Vincenzo Bartoli / Birla Gallery - Londra, Regno Unito

2020
Vincenzo Bartoli / Museo Zeffirelli  - Firenze, Italia

2020
Vincenzo Bartoli / Arte Genova 2020 - Genova, Italia

2020
Vincenzo Bartoli / Arte Fiera 2020 - Innsbruck, Austria

2019
Vincenzo Bartoli / Arte Fair 2019 - Padova, Italia

segue ... ^^ .

OPERE
Panta Rei I 2022
Panta Rei II 2022
Metamorfosi esistenziale I 2020
Panta Rei III 2022
Flussi esistenziali in una matrice archetipica 2022

CRITICA


VINCENZO BARTOLI «Vincenzo Bartoli. Orizzonti Esistenziali » Galleria Roversi I Forte dei Marmi

Un automatismo c’è, senza dubbio, post surrealista, post dadaista, post Breton, però con la stessa attenzione unita ad una grande meticolosità del gesto che segue una intenzione iniziale dell’opera, di ogni opera, perché c’è un sistema di coerenze che è di immediata percepibilità, in quanto non c’è un altrove dove si possa ripetere lo schema visivo, per cui la spazialità è un modo per dire che è “esistenziale” nel senso antico di Empedocle eterno e immutabile, che sono acqua,aria, terra e fuoco, la cui materialità dei colori realizzati, le atteggia a sospensioni senza peso e forse senza corpo, perché comunque si tratta pur sempre di un espressionismo fatto di metafore concetti e sensazioni .....^^.

Presentazione in catalogo, G.Solfini 2024 I Galleria Roversi Forte dei Marmi